Giovedì 12 febbraio – ore 16:00 – Museo Marino Marini, Pistoia
Su iniziativa della Fondazione Valore Lavoro, sarà presentato il libro, “E lo chiamano lavoro…” (Edizioni Gruppo Abele). Si tratta di una riflessione sul mondo dell’occupazione oggi, a firma di Carla Ponterio e Rita Sanlorenzo. Nel libro si parla del lavoro che non c’è, e quando c’è, è sottopagato, precario, privo di diritti e di garanzie. Il numero dei disoccupati è in continua crescita e non bastano, a invertire la tendenza, il moltiplicarsi di tipologie contrattuali sempre meno garantite e gli ottimistici annunci di ripresa di un premier specializzato in promesse.
La classe operaia – è noto – non va più in paradiso (e quella, sempre più ristretta, dei contadini non ci è mai andata). Non per caso, ma per scelta. Contrapporre il lavoro ai diritti, quasi che fossero questi ultimi a ostacolare la crescita del primo, infatti, non ha nulla a che fare con l’occupazione ma serve a ridefinire l’organizzazione della società e le sue gerarchie. Lo dice in modo evidente la parabola del diritto del lavoro, dallo Statuto del 1970 al jobs act. In poco più di quarant’anni è cambiato tutto e lo Statuto sembra, oggi, un guscio vuoto: il dilagare del mito della flessibilità, dipinto come risorsa per distribuire meglio tempi di vita e risorse economiche, non ha favorito lo sviluppo dell’occupazione, ma ha determinato impoverimento e insicurezza. Indietro, peraltro, non si torna. E si apre, dunque, il problema del che fare.
Presenta il libro Fabrizio Amato, Presidente del Tribunale di Pistoia.
Intervengono:
Nino Baseotto, Segreteria nazionale CGIL
Samuele Bertinelli, Sindaco di Pistoia,
Sandra Burchi, sociologa Università di Pisa.
Aberto Niccolaii, professore diritto del lavoro Università di Pisa.
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